Riordino della disciplina dei servizi di interesse economico generale e scelta della modalità di gestione

L’esercizio del potere e motivazione degli atti di affidamento

Il presente contributo si articola in tre parti.
Nella prima parte si introduce il tema della motivazione dell’atto amministrativo nel più ampio contesto della motivazione degli atti giuridici e, in particolare, dei provvedimenti del giudice. L’esame si concentra sulla funzione affidata alla motivazione ai fini della giustificazione delle decisioni delle pubbliche autorità.

Nella seconda parte la trattazione investe la motivazione dei provvedimenti amministrativi riferendo brevemente la vicenda storica che ha portato all’emersione dell’obbligo di motivazione fino alla legge sul procedimento amministrativo con specifico riguardo alla disposizione generale di cui all’art.3 della l.241/1990.

Infine, la terza parte è dedicata alla disciplina della motivazione negli atti di affidamento con particolare riferimento alla scelta della modalità di gestione del servizio pubblico locale.

Quest’ultima vicenda esemplifica in modo emblematico la scelta del legislatore di dettagliare l’obbligo di motivazione per determinate categorie di atti imponendo un contenuto minimo alla motivazione medesima e prevedendo anche fattispecie di motivazione aggravata o rafforzata.

Emergerà la conclusione secondo cui l’attento rispetto dell’obbligo di motivazione costituisce non soltanto un dovere della pubblica amministrazione ma anche un presidio fondamentale a tutela del responsabile del procedimento e dell’autore dell’atto.